
Sempre acute e stimolanti le riflessioni del blogger Gaetano Maresca che invitiamo a leggere sul suo “La Riviera.it”.
Azzeccato il titolo del suo ultimo post:”La via della sete”, sul tema delicatissimo dell’acqua pubblica.
Che oggi si festeggi la Giornata Mondiale dell’Acqua, e a Sorrento i rubinetti siano a secco, è solo una coincidenza. Forse è stato fatto apposta per ricordarlo meglio. Solo quando manca ci accorgiamo quant’è preziosa.
“L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha deciso di dedicare al più celebre tra gli elementi un’intera giornata per ricordare quanto l’acqua sia importante e invita gli Stati aderenti a promuovere attività concrete nei rispettivi Paesi”.
L’acqua non può essere di qualcuno; l’acqua è di tutti. E’ un bene comune. L’indicazione di oggi ci viene da Papa Francesco e si aggiunge a quella del referendum del 2011 dove 26 milioni di italiani, il 54% degli elettori, si è detto contrario ad ogni forma di privatizzazione. Ed è per questo motivo che la battaglia perchè sia pubblica non può essere strumentalizzata da “chicche… e sia”, anche se il movimento 5 Stelle ne ha fatto riferimento nel Contratto di governo. E’ una battaglia di Civiltà, non di Partito.
Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa: – “Ci sono 5 stelle ma ce n’è una che è come la stella cometa, che a me fin da bambino ha insegnato a sognare. Quella prima stella è la stella dell’acqua. Ora, se noi vogliamo sognare per quella stella cometa, o ci battiamo con tutto il sangue che abbiamo dentro o ce ne andiamo a casa”.
La proposta di legge dell’Onorevole Federica Daga prevede che tutte le aziende dovrebbero essere ripubblicizzate grazie a quote del ministero dell’Ambiente, interrompendo al 31 dicembre 2020 tutte le concessioni esistenti, con la conseguente trasformazione dei gestori in società di diritto pubblico e il finanziamento del settore a carico della fiscalità generale, spostando la politica tariffaria dall’Arera al ministero dell’Ambiente.
I numeri rossi della Gori SpA
La Riviera Sorrentina è inserita nel Distretto Sarnese Vesuviano gestita da Gori Spa che produce solo perdite. Nel suo ultimo bilancio la società di revisione rileva “crediti inesatti per 364,5 milioni e debiti per forniture per circa 337,5 milioni”. Per queste ragioni l’Azienda non viene certificata. Un motivo in più per il Consiglio di Distretto di essere conseguenziale e di non galleggiare, visto che di acqua ce n’è poca.
Non perdiamoci di vista. Gaetano Maresca