
IL PARCHEGGIO SULLA NECROPOLI DI SOTTOMONTE
LA SOPRINTENDENZA SI RIMANGIA IL PARERE NEGATIVO
Di Antonino De Angelis (Facebook)
Equivoci e forzature caratterizzano questa operazione. .Iniziamo dalla epigrafe del progetto:“Lavori di riqualificazione urbana e messa in sicurezza del tratto di Corso Italia da Vico I Rota a Vico II Rota”. Quello indicato rappresenta il lato nord del Corso Italia e non quello interessato dall’intervento come invece conferma l’indicazione catastale. Perché questa dicitura? perché non quella più esatta di “tratto del Corso Italia dall’angolo di Via Arigliola alla chiesa di S.Pietro a Mele in località Sottomonte”? Sappiamo benissimo che questa località costituisce uno dei siti archeologici più importanti della penisola sorrentina, censito e pubblicato con la sua massa di reperti (Vds. Mingazzini e Pfister 1946; collezione Fluss; museo G. Vallet ecc.). Sta di fatto che essendo l’area indicata (erroneamente) sul versante nord verso Via Rota non è stato prescritta una puntuale indagine archeologica preventiva da parte della Soprintendenza. Come si è espressa la Commissione del Paesaggio Comunale? Chi sono i committenti delle opere, è un singolo committente o sono due ? Nel documento non se ne fa parola.Dalla lettura di quanto pubblicato all’Albo Pretoria si apprende di un intervento in variante che va ad interessare l’agrumeto retrostante posto a circa 6 metri sopra il piano stradale sul quale, si precisa, sarà realizzato un “parcheggio a raso a rotazione” privato e meccanizzato. Intanto insieme al muro si propone di costruire una rampa di accesso e un ascensore. Tale proposta viene decisamente respinta dalla soprintendenza (Vds. nota 16170 del 7.4.2022) la quale con la stessa nota esprime parere favorevole “limitatamente al rifacimento del muro di contenimento posto all’imbocco di via Arigliola mediante lieve arretramento al fine di realizzare un marciapiedi….” E subito dopo “Avvisa” che “ritiene di esprimere parere VINCOLANTE NEGATIVO al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica” sulla proposta di ascensore e rampa di accesso. A questo punto sembrerebbe tutto a posto, finalmente prevale la legge. Invece no, in data 3.5.2022, in sede di osservazioni, il comune di Sorrento fa presente che “l’impianto di ascensore si rende necessario per il superamento delle barriere architettoniche per raggiungere il parcheggio a raso che sebbene (sia) un’opera di iniziativa privata sarà realizzata in convenzione con la Città di Sorrento, attesa la finalità di parcheggio pubblico a rotazione”. Lette le osservazioni del Comune, in data 18.5.2022, la soprintendenza CANCELLA il parere vincolante negativo ed esprime parere FAVOREVOLE sul progetto di ascensore e rampa di accesso.Che cosa è cambiato in quei pochi giorni tale da indurre la Soprintendenza a smentire se stessa, dopo quindici giorni, ritenendo non più valida la sua motivazione espressa in maniera così netta e perentoria appena un mese prima? quando aveva scritto, “il suddetto intervento può produrre pregiudizio e compromissione degli elementi specifici del paesaggio tutelato così come individuato nel PUT in quanto ne ALTERA LE CARATTERISTICHE INTRINSECHE producendo di fatto una diminuzione della qualità paesaggistica del sito protetto”. Inaspettatamente si rimangia tale perentorio parere ad approva il progetto con una semplice, quanto ininfluente, prescrizione affinché (dice) “la larghezza della parte pedonale di accesso al parcheggio a raso sia ridotta”. Punto. Nessun riferimento alla qualità dell’intervento, ai suoi precedenti rilievi e al grande valore del sito archeologico. Tale insignificante prescrizione basterà a rimuovere il “pregiudizio e la compromissione del bene tutelato”? Secondo la Soprintendenza: si. Che cosa è scritto nelle osservazioni del Comune che ha generato questa metamorfosi.? Ormai, dopo l’esperienza della strada di Punta Campanella, lo hanno imparato tutti: basta sbandierare “il superamento delle barriere architettoniche”. E’ questa la formula magica che intenerisce la Soprintendenza, Una formulazione che manda alle ortiche ogni valore culturale, storico, ambientale e ogni dovere di tutela da parte delle istituzioni.L’aspetto più straordinario di questa vicenda risiede nel fatto che l’ente locale ha consentito l’innesto di una operazione privata su un’opera pubblica. In effetti, in occasione della costruzione di un muro, forse utile e necessario, si arriva a stravolgere non solo l’agrumeto di straordinario interesse storico e ambientale ma anche di realizzare un grave danno di natura urbanistica. Provate a immaginare l’entrata e l’uscita di autoveicoli sulla Statale sorrentina in quel punto, in quella curva del Corso Italia. Un groviglio che si aggiungerà a quello che si sta predisponendo un chilometro più avanti, a Sant’Agnello, con la costruzione dell’Ospedale Unico. Sono questi i risultati generati dai vari summit dei Sindaci pomposamente annunciati ad ogni occasione? In conclusione ancora una domanda: la ricostruzione del muro, coi soldi pubblici, è stata realizzata per allargare il marciapiedi e per la sicurezza della carreggiata? oppure, quale elemento strutturale portante per la costruzione del parcheggio privato? In ogni caso, questo è certo, sarà funzionale e ne beneficerà sia l’uno che all’altro.