
RASSEGNA STAMPA DA STYLO 24
Catanzaro, Santa Maria Capua Vetere, Torre Annunziata. Sono le tre Procure nelle quali si è svolto, fino ad oggi, il percorso professionale di Andreana Ambrosino, il pubblico ministero che nella Procura oplontina coordinata da Nunzio Fragliasso sta portando avanti inchieste rilevanti su reati urbanistici.
Coinvolgono i colletti bianchi – tecnici, imprenditori, funzionari comunali – e chiamano in causa anche esponenti politici di primo piano della penisola sorrentina, di Castellammare di Stabia, di Torre Annunziata e dello scenario nazionale. Il caso più recente è l’inchiesta sul parcheggio di via San Sergio, a Sant’Agnello, che nei giorni scorsi ha avuto un passaggio importante con la notifica degli avvisi di conclusione delle indagini a carico di undici persone, tra le quali Piergiorgio Sagristani, il sindaco.
Gli abusi edilizi e il crollo di Torre Annunziata
È firmata Ambrosino anche l’inchiesta sull’ Housing Sociale di Sant’Agnello, culminata nella richiesta di rinvio a giudizio per vari imputati, tra i quali Sagristani e l’ingegnere Antonio Elefante, il progettista della costruzione di 53 appartamenti in un agrumeto in via Gargiulo. Ambrosino ha poi ereditato da Mariangela Magariello, ora in forza alla Procura di Napoli, nella sezione Fasce Deboli, il processo a carico dell’ex consigliere regionale Flora Beneduce per una presunta lottizzazione abusiva a Vico Equense, in particolare alla Marina di Seiano. Vicenda relativa alla realizzazione del resort Il Sireneo d’Aequa, tuttora sotto sequestro, ma che dal punto di vista processuale è fortemente a rischio di prescrizione.
Ancora, è lei che ha sostenuto l’accusa nel processo per il crollo di rampa Nunziante, a Torre Annunziata, che nel 2017 provocò la morte di otto persone mentre erano in corso lavori su una palazzina. Interventi effettuati, ebbe a dire il durante la sua requisitoria, «in spregio alle regole di diligenza e perizia». In primo grado sono state condannate dieci persone.
L’inchiesta Cirio a Castellammare di Stabia
È firmata Ambrosino pure l’inchiesta Cirio, relativa ai permessi ed alle autorizzazioni per trasformare in appartamenti a Castellammare di Stabia l’ex stabilimento di produzione di conserve. L’ipotesi dell’accusa è che ci sia stato un sistema di corruzione e nomine pilotate per consentire agli imprenditori Tobia Polese (il proprietario della Sonrisa, ora deceduto) ed Alfredo Greco una speculazione edilizia. L’indagine ha coinvolto anche Luigi Cesaro ed Antonio Pentangelo. C’è pure Antonio Elefante, l’ingegnere. La scorsa estate sono stati recapitati gli avvisi di conclusione delle indagini.
Riservata ed elegante, Ambrosino è nata a Mugnano. Ha prestato servizio in Calabria negli stessi anni nei quali a Catanzaro era pubblico ministero Luigi de Magistris, il futuro sindaco di Napoli. Fu uno dei magistati che firmarono la lettera a sostegno del pm partenopeo a seguito delle accuse lanciate all’epoca al futuro sindaco partenopeo dal senatore Giancarlo Pittelli, il quale in un comunicato stampa aveva commentato favorevolmente la decisione del procuratore capo Mariano Lombardi di revocare la delega a de Magistris dell’inchiesta Poseidone.
A Catanzaro Ambrosino ha seguito inchieste che ebbero vasta eco nell’opinione pubblica e sui media, per esempio quella sui presunti rimborsi gonfiati o non dovuti sborsati dalla Provincia. L’esperienza calabrese si è conclusa nel 2008, quando il pm è ritornato in Campania ed è approdato alla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Sei anni più tardi il trasferimento a Torre Annunziata, come tredicesimo sostituto procuratore nell’organico degli uffici diretti all’epoca da Alessandro Pennasilico ed oggi affidati a Nunzio Fragliasso.
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